Interrogazione n. 250/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 250/A

(Pervenuta risposta scritta in data 13/02/2020 e in data 12/05/2021)

SOLINAS Alessandro – MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, in merito al presunto sversamento di residui fognari nella piana di Magomadas.

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I sottoscritti,

premesso che:
– in questi giorni gli organi di stampa hanno diffuso l’allarmante notizia su un presunto sversamento e interramento nella piana di Magomadas, in piena campagna, di un intero camion di materiale di origine ignota;
– sembrerebbe si tratti di residui fognari che arrivano da altre regioni italiane, principalmente da Puglia e Campania, e che andrebbero smaltiti a norma di legge all’interno di appositi impianti certificati;
– la zona in cui si è verificato lo sversamento è situata a pochi chilometri da Bosa e da una delle zone turistiche più rinomate della costa nord-occidentale della nostra isola;
– da mesi la popolazione è soffocata dai miasmi in seguito all’intensificarsi di uno strano via vai di camion blindati provenienti dai porti di Olbia e Cagliari;
– nei territori interessati sono presenti aziende agricole che vedono nella pastorizia la loro attività principale;

considerato che:
– già in passato la nostra isola è balzata alle cronache per aver smaltito rifiuti speciali pericolosi, tra cui fanghi di depurazione provenienti da altre zone d’Italia;
– l’ultimo di questi episodi è accaduto a fine 2018 quando la Procura di Tempio ha notificato l’apertura delle indagini al Cipnes per la discarica di Spiritu Santu e disposto il sequestro di un’area di circa 150 metri quadrati all’interno della discarica stessa perché in quell’area sarebbe stata rilevata la raccolta di rifiuti speciali pericolosi, compresi fanghi di depurazione, provenienti dalla Campania;

dato atto che:
– la Giunta regionale, con la deliberazione n. 50/17 del 21 dicembre 2012, ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti – Sezione rifiuti speciali (PRGRS) della Sardegna;
– il predetto Piano, al paragrafo 16,3 “Criteri per il rilascio delle autorizzazioni”, prevede che, al fine dell’autonomia e sufficienza del sistema di gestione dei rifiuti regionale, “le autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio degli impianti di stoccaggio definitivo, sia di nuova realizzazione che in ampliamento di impianti esistenti, saranno destinate al conferimento di rifiuti prodotti nel territorio regionale”;
– la Giunta regionale, con deliberazione n. 16/25 del 28 marzo 2017, ha deliberato di non sottoporre all’ulteriore procedura di VIA l’intervento denominato “installazione di un impianto di conferimento e smaltimento tramite pirogassificazione ed essicamento di rifiuti speciali non pericolosi” in Comune di Magomadas;
– l’intervento autorizzato prevede l’ampliamento di un impianto esistente per il recupero di rifiuti edili e l’avvio dell’attività di trattamento anche di rifiuti organici (CER 20 01 08 e CER 20 02 01) e di 80.000 tonnellate di fanghi di depurazione (CER 19 08 12, CER 19 09 02 e CER 19 08 05) provenienti da impianti di depurazione delle acque reflue civili;

considerato che:
– le operazioni di recupero (R5) dei fanghi sarebbero dovute avvenire tramite lo sversamento degli stessi in apposite vasche in cemento armato dotate di serpentine di riscaldamento alimentate dal pirogassificatore;
– sempre secondo quanto riportato dagli organi di stampa, le operazioni di recupero dei fanghi sembra vengano effettuate in maniera difforme da quanto autorizzato e che i fanghi vengano riversati in una “buca profonda non meno di due metri”;
– le tonnellate di fanghi autorizzate sono superiori a quelle prodotte in un anno nella nostra Regione;

dato atto che il sindaco del Comune di Magomadas, nei giorni scorsi, “a seguito delle segnalazioni pervenute da parte di privati cittadini e associazioni in merito alla percezione di miasmi maleodoranti e abnorme presenza di mosche nelle zone abitate più vicine agli impianti” e al fine di evitare la comparsa di situazioni di tensione tra i cittadini, ha ritenuto di dover pubblicare sul sito del comune un’apposita “informativa ai cittadini”,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza dello sversamento di fanghi di depurazione provenienti da altre regioni italiane nella piana di Magomadas;
2) se non ritengano necessario avviare urgenti e specifiche indagini volte ad accertare la natura dei materiali depositati e l’eventuale pericolo per la salute pubblica;
3) quali azioni vogliano porre in essere per bloccare, una volta per tutte, questo circuito di smaltimento di rifiuti speciali provenienti dalle altre regioni italiane;
4) quali misure urgenti intendano adottare a tutela dell’ambiente e dei cittadini residenti nelle zone circostanti le aree interessate.

Cagliari, 18 dicembre 2019

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