Interrogazione n. 30/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 30/A

CORRIAS – COMANDINI – DERIU – GANAU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sull’interruzione a Perdasdefogu del servizio di trasporto di soggetti disabili di cui alla legge n. 104 del 1992, articolo 26.

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I sottoscritti,

premesso che:
– a Perdasdefogu, da oltre un anno, i disabili e gli anziani con problemi di deambulazione, hanno perso il diritto alla mobilità;
– la legge n. 104 del 1992 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” all’articolo 26 “Mobilità e trasporti collettivi”, stabilisce che “1. Le regioni disciplinano le modalità con le quali i comuni dispongono gli interventi per consentire alle persone handicappate la possibilità di muoversi liberamente sul territorio, usufruendo, alle stesse condizioni degli altri cittadini, dei servizi di trasporto collettivo appositamente adattati o di servizi alternativi. 2. I comuni assicurano, nell’ambito delle proprie ordinarie risorse di bilancio, modalità di trasporto individuali per le persone handicappate non in grado di servirsi dei mezzi pubblici. 3. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni elaborano, nell’ambito dei piani regionali di trasporto e dei piani di adeguamento delle infrastrutture urbane, piani di mobilità delle persone handicappate da attuare anche mediante la conclusione di accordi di programma ai sensi dell’articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142. I suddetti piani prevedono servizi alternativi per le zone non coperte dai servizi di trasporto collettivo. Fino alla completa attuazione dei piani, le regioni e gli enti locali assicurano i servizi già istituiti. I piani di mobilità delle persone handicappate predisposti dalle regioni sono coordinati con i piani di trasporto predisposti dai comuni. […]”;
– la legge impone, pertanto, alle regioni e ai comuni di assicurare la mobilità dei disabili anche dove il trasporto pubblico non è accessibile;
– la Costituzione italiana, all’articolo 2 sancisce che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”;
– la Costituzione italiana, all’articolo 3, sancisce, altresì, che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese;

considerato che:
– gli obblighi e i doveri di legge di cui alle premesse appaiono quotidianamente disattesi dalle istituzioni e dagli altri soggetti preposti ad adempiere;
– l’AIAS Cagliari, fin dal momento dell’apertura, nell’anno 1998, del centro diurno a valenza socio-riabilitativa di Perdasdefogu, ha sempre provveduto al trasporto dei soggetti degli utenti da e per il centro di riabilitazione per il tramite di una figura professionale individuata ad hoc a cui veniva somministrato un contratto rinnovato di anno in anno;
– dopo venti anni, il servizio è stato sospeso e lo status dei pazienti che beneficiavano del servizio di accompagnamento a domicilio è stato commutato in “pazienti domiciliari”; i pazienti con disabilità, invece, che devono essere necessariamente trasportati al centro diurno, gravano pesantemente sulle famiglie, obbligate a occuparsi autonomamente degli spostamenti;
– nonostante le numerose proteste dei familiari dei disabili che risiedono nel comune di Perdasdefogu e in quelli limitrofi e le richieste di chiarimenti inoltrate dalla figura preposta all’erogazione del servizio di trasporto e accompagnamento ai vertici regionali dell’AIAS e ai responsabili locali di Perdasdefogu, Tertenia, Lanusei e Arzana, nessuna risposta si è avuta in merito;

acclarato che:
– chi versa in una condizione di disabilità psico-fisica necessita di una attenzione particolare da parte delle istituzioni, poiché conduce un’esistenza gravata da mille problematicità quotidiane, che rendono difficoltoso svolgere anche le attività più elementari;
– i familiari dei soggetti affetti da disabilità psico-fisiche non possono essere lasciati da soli ad affrontare una condizione gravosa che comporta dei sacrifici notevoli;
– la Regione e i comuni devono operare al fine di garantire i principi costituzionali relativi ai doveri inderogabili di solidarietà economica e sociale e contribuire a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’eguaglianza dei cittadini,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:
1) per sapere se siano a conoscenza della situazione segnalata con la presente interrogazione;
2) per sapere se, qualora ne siano a conoscenza, abbiano già programmato azioni volte a risolvere tale gravosa problematica che sta mettendo in seria difficoltà non solo i soggetti affetti da disabilità psico-fisica ma anche i loro familiari.

Cagliari, 5 giugno 2019

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