Mozione n. 19

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 19

TUNIS – DE GIORGI sugli interventi finalizzati alla predisposizione di una legge di riforma del sistema agricolo regionale e al finanziamento della legge regionale n. 15 del 2010.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’agricoltura sarda, nonostante il suo glorioso trascorso di premi e riconoscimenti internazionali, assurta agli onori delle cronache più per i disordini di piazza e le sue crisi irrisolte, che per l’eccellenza di rilevanza mondiale dei suoi prodotti, frutto di esperienze millenarie e di una natura talmente variegata da potersi definire un piccolo continente; una terra vasta e incolta che potrebbe permettere di dedicarsi con successo a numerose attività di produzione primaria e della trasformazione;
– le misure poste in essere dalla Giunta regionale e dal Governo, a tutt’oggi, hanno affrontato solo una parte marginale degli aspetti emergenziali di una crisi agricola di cui non si intravede né la fine, né tantomeno la strategia dell’uscita;

CONSIDERATO che:
– tutti i settori dell’agricoltura e dell’allevamento, nessuno escluso, hanno necessità di una vera e propria riforma agraria per rifondare le basi del settore strategico e più antico dell’isola, attraverso misure sistemiche che non guardino al breve ma ad una prospettiva duratura che invogli le nuove generazioni a riscoprire la vita nelle aree rurali;
– la valorizzazione dell’agricoltura e dell’allevamento sono l’unica strada per combattere efficacemente la persistente erosione demografica dei paesi rurali dell’interno che ha determinato la sussistenza di area svantaggiata per circa il 90 per cento di quella parte della Sardegna che non viene bagnata dal mare;
– le politiche agricole regionali non supportano adeguatamente gli investimenti privati previsti nel Programma di sviluppo rurale (PSR) in via di conclusione; serve una legge regionale che integri con investimenti pubblici l’accesso alle zone interne e che fornisca l’indirizzo strategico alla Giunta regionale per confrontarsi con la Commissione europea ed in sede di Conferenza Stato/regioni e Commissione politiche agricole, per ottenere il miglior risultato possibile dalla nuova programmazione 2021/28, sia per intensità di aiuto e di risorse che per qualità delle misure da porre a bando;

RILEVATO che:
– la legge regionale n. 15 del 2010 è una legge notificata con successo alla Commissione europea, nata dal confronto continuo tra politica regionale, enti locali e imprese, con lo scopo di riformare tutta l’agricoltura sarda, non solo il comparto ovino; essa prevede l’aggregazione dei sistemi produttivi, l’approccio di filiera, la facilitazione per l’accesso al credito, l’accesso alle economie di scala e di scopo anche per i settori vitivinicolo, olivicolo, cerealicolo, ortofrutticolo, dell’allevamento per carne ecc.; una piattaforma già pronta e condivisa da aggiornare e completare in funzione delle mutate condizioni del mercato e del rapporto domanda/offerta;
– l’applicazione di tale legge è fortemente attesa dalle imprese agricole, giacché in corso di campagna elettorale, varie forze politiche hanno prospettato l’ipotesi del rifinanziamento della legge regionale n. 15 del 2010, riscontrando un diffuso consenso da parte degli operatori del settore, singoli e organizzati;
– il rilancio dell’economia sarda e dell’occupazione giovanile deve partire dal rilancio del comparto agricolo che più di altri può garantire spazi e opportunità di crescita;

PRESO ATTO che ritardare l’attuazione di una legge di riforma agraria ed essere ancora prudenti verso una profonda riorganizzazione è l’azione politica più pericolosa che questo Consiglio regionale possa adottare;

VISTO il grave stato di salute delle imprese del settore, vessate per di più da un assessorato in totale disarmo, ostaggio della burocrazia e dei continui confitti tra l’ente stesso e le sue agenzie (ARGEA, LAORE, AGRIS) che non rispondendo gerarchicamente ad esso, percorrono una via contrastante e autoreferenziale rispetto a quella dell’assessorato; tale incomunicabilità consapevole ha creato uno stallo, causato dal rimpallare responsabilità tra dirigenti regionali e delle agenzie, a scapito dell’intero comparto;

CONSIDERATO che rendere efficiente la burocrazia agricola è una sfida fondamentale da affrontare da subito e fino in fondo; da un lato, quello più noto, vengono erogati servizi inadeguati (basti pensare ai tempi medi di erogazione dei contributi AGEA), dall’altro il livello di soddisfazione per chi ci lavora non è mai stato così basso,

impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale a:

1) predisporre una legge di riforma agraria secondo quanto stabilito in premessa;
2) modificare la legge regionale n. 15 del 2010 per rispondere in maniera adeguata alle esigenze del comparto;
3) integrare tale legge con ulteriori capitoli di spesa;
4) modificare, riorganizzare e snellire il sistema burocratico al fine di dare un supporto reale agli operatori del settore.

Cagliari, 22 maggio 2019

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