Mozione n. 77

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 77

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo – COCCO – LAI sulle intenzioni dell’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio di annullare l’organismo Destination management organization Sardegna (DMO), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Destination management organization (DMO) Sardegna è il frutto di anni di riflessioni che ha visto partecipi e convinti sostenitori del modello amministratori locali, associazioni di categoria, consorzi turistici, camere di commercio, società di gestione aeroportuali, studiosi e singoli operatori del turismo;
– prova di tale condivisione è l’approvazione pressoché unanime dell’istituzione della DMO da parte del Consiglio regionale nella passata legislatura. Approvazione non solo della DMO, ma di tutto un impianto normativo che istituisce una serie di strumenti che compongono un sistema di governance di cui la DMO rappresenta il motore;
– la legge regionale 28 luglio 2017, n. 16 (Norme in materia di turismo) ha raccolto e formalizzato le istanze provenienti dal mondo produttivo di dotare finalmente la Regione, o meglio quella che vorrebbe diventare Destinazione Sardegna, di un modello che favorisca la collaborazione pubblico-privata nella gestione e nello sviluppo turistico del territorio;
– la legge ha istituzionalizzato la Conferenza permanente del turismo (articolo 4), l’organismo in seno al quale tutti i portatori di interesse, in primis l’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, condividono e decidono le direttrici strategiche di sviluppo turistico dell’Isola. Alla prima conferenza permanente del turismo, nel 2018, hanno partecipato circa 80 soggetti tra enti, organizzazioni, associazioni pubbliche e private;
– tali direttrici vengono recepite nella redazione del Piano strategico regionale del turismo (pluriennale), altro strumento previsto dalla normativa (articolo 5) che viene approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio. Il primo piano strategico è già stato redatto e approvato nel 2018 alla conclusione di un processo partecipato durato mesi e che ha visto la partecipazione di oltre 600 portatori di interesse in una serie di incontri organizzati in tutto il territorio regionale;
– a sua volta le strategie formalizzate nel Piano strategico, vengono programmate e declinate in azioni dettagliate nel piano attuativo annuale (destination management plan) che DMO Sardegna predispone e propone all’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio (articolo 7);
– è chiaro ed evidente, quindi, che ogni strumento previsto dalla normativa prevede, non solo la partecipazione, ma l’approvazione degli indirizzi strategici e operativi da parte dell’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, che quindi non viene esautorato nel suo ruolo come sostiene l’attuale Assessore. Tanto più che questo principio viene assicurato dalla stessa legge regionale n. 16 del 2017 all’articolo 3, comma 1, che recita “La Regione esercita le proprie competenze attraverso funzioni di indirizzo strategico e di programmazione del sistema turistico regionale”;
– sostenere inoltre che l’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, nella sua conformazione attuale, abbia già al suo interno tutte le competenze necessarie è frutto di una visione miope o che, probabilmente, sconta una scarsa conoscenza del settore e dell’insieme di attività necessarie a garantire la competitività dello stesso settore;
– le poche volte che l’Amministrazione regionale ha avviato e realizzato un percorso di definizione di un piano strategico di sviluppo turistico e/o di marketing turistico, ha dovuto necessariamente rivolgersi a soggetti esterni al sistema regione per il semplice fatto che tale attività non è un mero esercizio di stile, ma richiede un complesso insieme di conoscenze relative a numerosi elementi: mercati, trend, segmenti di domanda, metodologie di creazione di prodotti turistici, strategie competitive e business intelligence, strategie di posizionamento e di branding, comunicazione, distribuzione e promo-commercializzazione, analisi e informazione statistica, innovazione, marketing esterno (verso i consumatori e gli operatori esterni) e marketing interno (verso gli operatori che operano nella destinazione), marketing on-line, social media marketing, customer relationship management, giusto per fare qualche esempio. Si tratta di competenze che rientrano nel cosiddetto “Destination management” e che una struttura amministrativa quale quella dell’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, nella sua conformazione attuale, non possiede e difficilmente può possedere in futuro. A ciò si aggiunga che le tempistiche di adozione dei provvedimenti di una struttura amministrativa pubblica mal si conciliano con le esigenze di tempestività dell’attività turistica;
– oltre alla fase di elaborazione strategica, tali competenze si rendono ancor più necessarie nella fase attuativa, vale a dire nella fase in cui le strategie generali devono essere calate nella realtà e trasformarsi in concrete attività e azioni da realizzare attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che, a vario titolo, contribuiscono o possono contribuire alla creazione di sistema coerente di offerta turistica di destinazione;
– il prodotto destinazione si compone di una moltitudine di elementi: accessibilità fisica (trasporti e mobilità interna), accessibilità non fisica (informazione verso l’esterno in particolare web), attrattive (risorse locali in grado di attrarre flussi di visitatori), accoglienza (strutture ricettive, informazione turistica), attività complementari (ristoranti, attività artigianali, commerciali e di intrattenimento), promozione e commercializzazione (packaging, offerte commerciali), servizi (di supporto offerti a determinati segmenti di turisti) e via dicendo. Tutti questi elementi sono offerti da una numerosa platea di soggetti: enti pubblici (diversi livelli territoriali e di competenza), porti e aeroporti, società di trasporto, singoli imprenditori (turistici e no), associazioni di categoria, associazioni. Dato che il prodotto destinazione per essere realmente percepito e riconosciuto dal mercato, deve avere caratteristiche di coerenza e unicità, non è pensabile prescindere da un coordinamento costante di soggetti e azioni, in fase di programmazione e tanto più in quella di attuazione, che indirizzi tutti i soggetti coinvolti e li conduca al raggiungimento di obiettivi comuni di sviluppo;
– non si tratta di ipotesi, ma di evidenze scientifiche ed empiriche. È ormai universalmente riconosciuto che uno dei principali fattori di competitività delle destinazioni turistiche è il fatto di poter contare su un’adeguata struttura di coordinamento che abbia in sé competenze manageriali;
– rinunciare ad una struttura di coordinamento quale DMO Sardegna significa continuare a commettere gli stessi errori del passato:
a) elevata frammentazione dei target (ogni organizzazione-impresa segue il proprio target);
b) scarsa coerenza e omogeneità delle offerte;
c) insufficienza nella quantità e nella varietà delle offerte turistiche;
d) insufficiente controllo sulla qualità dei servizi offerti;
e) scarso potere contrattuale della destinazione nei confronti dei grandi operatori (TO, vettori aerei, operatori del turismo business, organizzatori di eventi, ecc.);
f) insufficiente massa critica per la realizzazione di campagne di promozione e comunicazione, quindi scarsa visibilità;
g) frammentazione dell’immagine veicolata;
h) crescita della concorrenza interna (tra operatori della stessa destinazione);
i) scarsa capacità di innovazione e di creazione di nuovi prodotti turistici;
– si aggiunga che la normativa del 2017 prevede anche la promozione della nascita di DMO territoriali, vale a dire organizzazioni di governance locale pubblico-private, con la funzione di partenariato operativo per lo sviluppo turistico del proprio ambito di competenza. Tale attività viene svolta in coordinamento con la strategia regionale e quindi con la DMO Sardegna destinazione;

DATO che:
– la legge regionale n. 16 del 2017 disegna un sistema coerente di coordinamento di portatori di interesse e di azioni, di cui la DMO rappresenta lo strumento cardine;
– molte attività sono già state avviate e concluse sul solco di tale disegno e con il coinvolgimento attivo di numerosi portatori di interesse (insediamento della Conferenza permanente del turismo, definizione degli indirizzi strategici da parte della stessa Conferenza, approvazione del Piano strategico 2018-2021);
– alcune realtà locali stanno provvedendo alla creazione di DMO territoriali, seguendo le indicazioni previste dalla legge regionale (es. Cagliari DMO);
– la creazione di una DMO regionale è stata prevista anche in sede di programmazione europea e quindi nel POR FESR 2014/2020 e nella Strategia di specializzazione intelligente della Sardegna (area di specializzazione Turismo, cultura e ambiente) allegata allo stesso POR e approvata dalla Commissione europea nel 2016,

impegna il Presidente della Regione

1) ad intervenire per fare chiarezza sulle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio in merito all’intenzione di annullare l’organismo Destination management organization Sardegna (DMO) quale sistema di governance del settore turistico;
2) a valutare le opportunità di tale scelta ed eventualmente capire quali siano i progetti e come intende organizzare in maniera organica, se ha in programma di tenere fede alle indicazioni della Conferenza permanente del turismo così come recepite ed elaborate nel Piano strategico 2018-2021 e, in caso contrario, se ha in programma di adottare un nuovo piano? Riattivare un nuovo e ulteriore processo partecipato? Con quale credibilità?
3) a valutare l’auspicata possibilità di tener fede all’attuale piano, come intende gestire e attuare le strategie previste, e a chi verrà affidato il compito di strutturare il piano operativo annuale di marketing e quindi di definire nel dettaglio le singole azioni: a chi si intende affidare la loro concreta realizzazione; come e con quali tempi si intende portare tutte le competenze necessarie all’interno della struttura dell’Assessorato; chi garantirà il coordinamento di soggetti, territori e azioni.

Cagliari, 8 ottobre 2019

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